Luoghi d’otium

Perché visitare il Golfo di Policastro?
La risposta non ha bisogno di essere cercata a lungo! Basta infatti osservare il Golfo in foto o in cartolina che a chiunque viene la voglia di fare le valigie e partire, per avere la possibilità di vivere in prima persona quello che ha da offrire: clima mite, panorama e mare mozzafiato. E’ la meta perfetta per chi ama rilassarsi in luoghi paradisiaci, ma non solo; il Golfo di Policastro infatti è ricco di storia ed è pronto a raccontarla agli appassionati che vogliono ascoltarla ed è anche pronto a mostrare i segni lasciati dalle antiche popolazioni agli amanti di archeologia.

Il Golfo ricopre un territorio molto ampio, si trova infatti a cavallo di tre regioni: Campania, Basilicata e Calabria. Anticamente era chiamato “Sinus Laus” mentre il nome odierno deriva dalla cittadina di Policastro Bussentino, che si trova in Campania. Il borgo di Policastro Bussentino inoltre è uno dei più conosciuti insieme a Sapri, Maratea, Praia A Mare e Scalea.
La bellezza di questi luoghi non fu estranea nell’antichità a quelle popolazioni che si contesero il controllo del Golfo e nemmeno a chi era alla ricerca di un luogo dove trascorrere periodi di serenità. Ad esempio i Romani scelsero la Campania come luogo di rifugio dalla routine quotidiana di Roma ed è per questo che costruirono sulla costa delle ville, che oggi si trovano non solo nel golfo di Policastro, ma anche sulla Costiera Amalfitana a Minori, Tramonti, Vietri sul mare e Positano. La Campania fu chiamata in questo periodo “Campania felix”.
Tali ville sorsero tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. ed erano accessibili via mare, da questa loro caratteristica deriva la denominazione di “ville marittime”. Ogni ricco patrizio o imperatore ne possedeva una, considerata una manifestazione del loro lusso.
Nel Golfo di Policastro una delle ville marittime più importanti sorge a Sapri.
La villa marittima di Sapri fu fondata nel I secolo a.C., in località Santa Croce, e fu abitata fino al V secolo d.C.. Il luogo in cui sorge e le sue estese dimensioni fanno della villa uno dei siti archeologici più suggestivi. Probabilmente la famiglia che la fece costruire aveva a disposizione una grande quantità di denaro e si pensa appartenesse alla famiglia dei Semproni, noti nel golfo di Policastro dall’età repubblicana; questa ipotesi è stata avvalorata dal ritrovamento del cippo funerario di Lucio Sempronio Prisco, oggi collocato in Piazza Plebiscito. I Semproni probabilmente non furono gli unici proprietari.

La villa è caratteristica per la presenza di numerosi mosaici e marmi pregiati; conteneva anche un complesso termale, costituito da tepidarium, frigidarium e calidarium così come nelle terme solite del tempo. Vi era inoltre un ampio cortile e diverse strutture murarie a seconda del periodo di costruzione.
La realizzazione di una villa marittima, una “villa d’otium”, sulla costa di Sapri coincide con l’epoca della cosiddetta “Pax augustea” del 31 a.C., avvenuta in seguito alla battaglia di Azio, quando l’imperatore Augusto sconfisse Antonio e Cleopatra, che diede inizio a un periodo di pace per l’impero romano. Gli interessi dei cittadini romani cambiarono: misero da parte il negotium, il tempo dedicato ai propri doveri e al servizio dello Stato, e diedero largo spazio all’otium, inteso sia come momento di svago che tempo dedicato allo studio; le ville furono considerate il luogo perfetto dove svolgere tali attività.
Il Golfo di Policastro non ha perso la sua caratteristica di luogo d’otium, è infatti ancora oggi la meta perfetta per chi vuole allontanarsi dalla quotidianità e rilassarsi, il consiglio per chiunque abbia tale desiderio è quello di visitare queste suggestive località, seguendo l’esempio degli antichi Romani.
Francesca Maio

Articolo elaborato nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola Lavoro a.s. 2016-2017 tra Liceo Classico Parmenide di Vallo della Lucania (SA) e l’associazione AUSS di Sapri (SA)

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